Curiosità e cosa sapere su Zanzibar prima di partire

12 CURIOSITA’ SU ZANZIBAR: religione, spezie, beach boys e molto altro

Scopriamo insieme 12 curiosità su Zanzibar. Ti parlerò di religione, beach boys, spezie, maree, UNESCO e molto altro.

Basta una semplice ricerca per immagini su Google per capire che Zanzibar è un’isola meravigliosa. In realtà non sarebbe proprio un’isola ma un arcipelago.
Ecco, come ti ho appena dimostrato ci sono moltissime cose che probabilmente non conoscerai di Zanzibar ma che forse vale la pena di sapere.

Oltre a visitare le bellezze naturalistiche e culturali di Zanzibar ti suggerisco di non lasciarti sfuggire alcune particolarità e tradizioni di questi luoghi. Chiaramente la cultura locale è molto differente rispetto alla nostra e, proprio per questo, merita di essere approfondita (o per lo meno le cose più particolari).
Togliendoti qualche curiosità, scoprirai una Zanzibar ancora più bella ed affascinante!

Durante il mio viaggio mi sono appuntato 12 curiosità su Zanzibar che vorrei condividere con te. Sei pronto a scoprirle?

»» Quali sono le escursioni più belle da fare a Zanzibar? In questo mio articolo te ne propongo 5 da non perdere (clicca sul link)

Curiosità su Zanzibar e posti insoliti da visitare

Mercato del pesce a Stone Town


ZANZIBAR: perché si chiama così?

L’origine del nome Zanzibar sembrerebbe derivare da “zanj”, parola con cui i persiani chiamavano gli africani. “Zang-i bar” significherebbe quindi “Terra dei neri”.
Nonostante questa sembri essere la teoria più accreditata, ce n’è un’altra secondo cui il nome dell’isola deriverebbe da “zanjabil” che in arabo significa zenzero (una delle spezie commerciate a Zanzibar).

Cosa sapere su Zanzibar ed escursioni

Imbarcazioni a Nakupenda

ARCIPELAGO DI ZANZIBAR: non è un’isola sola!

Spesso quando si parla di Zanzibar ci si riferisce alla sua isola principale ma, in realtà, si tratta di un arcipelago. Le due isole principali sono Unguja, chiamata appunto anche “isola di Zanzibar”, e Pemba (a nord). Tutto attorno si trovano più di 40 isole più piccole.

Zanzibar non è uno stato indipendente. Pur essendo una regione semi-autonoma, dal 1964 fa politicamente parte della Tanzania.

»» Ricordati di attivare una polizza sanitaria di viaggio prima di arrivare a Zanzibar. Oltre ad essere fortemente raccomandata per eventuali necessità mediche, è diventata pure obbligatoria per tutti i turisti che si dirigono nel paese!

Scuola e religione a Zanzibar: curiosità

Bambini tra i vicoli di Stone Town

I RACCOGLITORI DI ALGHE DI ZANZIBAR: cosa fanno e per quale motivo?

Nella zona sud-orientale dell’isola di Zanzibar ti potrebbe capitare di osservare, dalla spiaggia, alcune donne immerse nell’acqua con i loro abiti tradizionali (kanga). Cosa stanno facendo? Si tratta di raccoglitrici di alghe che, con la bassa marea, si occupano della coltivazione e della raccolta di questi vegetali.

Le “piantagioni” sono riconoscibili da alcuni piccoli pali in legno che affiorano solo quando l’acqua del mare è bassa. Sono collegati due a due da fili su cui viene coltivata una varietà di alga dal colore marrone e rossastro.
Le alghe vengono essiccate ed hanno anche un utilizzo alimentare ma, prevalentemente, vengono impiegate nella produzione di saponi, oli per massaggi e prodotti per il corpo.

Raccoglitori di alghe a Zanzibar con bassa marea

Coltivazione di alghe a Zanzibar

BEACH BOYS DI ZANZIBAR: chi sono e cosa propongono

Impossibile tornare da Zanzibar senza aver trascorso almeno 10 minuti a conversare in spiaggia un beach boy. Ma chi sono? Si tratta di ragazzi masai, molti dei quali provenienti da un territorio situato tra la Tanzania ed il Keya, che passeggiano avanti e indietro per le spiagge indossando gli abiti tradizionali dei pastori-guerrieri (spesso di colore rosso).

Ci sono alcune importanti cose da sapere sui beach boys:

  • la maggior parte di loro cercherà di venderti escursioni (pur non avendo necessariamente una licenza) o souvenir
  • in alcuni casi e, specialmente, in alcune zone offrono anche “compagnia” alle viaggiatrici europee in cerca di un’avventura esotica (ma solo alcuni offrono questi servizi!!)
  • conoscono molte lingue e, spesso, anche alcune parole di italiano. Ti fermeranno quindi mentre passeggerai e ti racconteranno della loro storia e di qualche curiosità locale. Chiaramente il loro scopo finale è quello di vendere qualcosa ai turisti ma sono sempre molto gentili e scambiano volentieri due parole (mi è capitato di camminare anche per 20 minuti in compagnia dello stesso ragazzo anche se ero stato chiaro sul fatto di non avere soldi con me e di non poter acquistare nulla)
  • a volte sono fastidiosi ma cerca di essere sempre cortese con loro: capiscono se non è il caso di insistere e ti lasceranno in pace
Beach boys a Zanzibar: curiosità

Un beach boy che si dirige verso la spiaggia


RELIGIONI DI ZANZIBAR: una convivenza pacifica

La popolazione dell’arcipelago di Zanzibar è complessivamente di circa 1,3 milioni di abitanti. Ecco quali sono le principali religioni di Zanzibar:

  • circa il 97% è di religione musulmana (prevalentemente sunnita)
  • il restante 3% è di religione cristiana o induista

Salvo alcuni rari episodi verificatisi una decina di anni fa, la convivenza religiosa è pacifica.

Principale religione di Zanzibar: moschea

Religioni a Zanzibar: una moschea di Stone Town

FREDDIE MERCURY E’ NATO A STONE TOWN: curiosità su Zanzibar

Una delle curiosità più interessanti su Zanzibar è che, proprio a Stone Town, è nato Freddie Mercury. Il famoso frontman dei Queen nacque infatti sull’isola il 05 settembre 1946 con il nome di Farrokh Bulsara da genitori di origine indiana e persiana. Visse qui fino all’età di 8 anni prima di trasferirsi nel Regno Unito.

Oggi la sua casa natale è stata trasformata in un hotel (non particolarmente invitante dall’esterno) in cui, al piano terra, è stato allestito un piccolo museo.

Casa di Freddie Mercury Queen a Zanzibar

La casa natale di Freddie Mercury a Zanzibar

STONE TOWN NEL PATRIMONIO UNESCO: per quale motivo?

Stone Town è il centro storico della città di Zanzibar, la principale dell’arcipelago. Nel corso dei secoli e delle differenti dominazioni, la città subì influssi arabi, persiani, indiani, moreschi ed europei. Passeggiando nei vicoli si incontrano quindi edifici e palazzi, edificati a partire dal XIX secolo, che mixano questi differenti stili architettonici.

Proprio grazie a questa varietà e particolarità culturale, Stone Town è stata inserita nel patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

»» Visita Stone Town con una guida privata e scoprirai storie e luoghi davvero sorprendenti!

Cose particolari da vedere a Zanzibar e a Stone Town

Vicoli di Stone Town

IL FENOMENO DELLE MAREE DI ZANZIBAR: fascino o repellenza?

Prima di partire per Zanzibar è importante sapere che l’isola è fortemente influenzata dal fenomeno delle maree. Turisticamente parlando, la zona a nord è quella che risente meno dell’innalzamento e dell’abbassamento delle acque mentre, in quella sud-occidentale, è molto presente.

La marea cambia ogni 6 ore per cui, in un solo giorno, ci saranno due alte maree e due basse maree. On-line e presso gli hotel sarà facilissimo recuperarne gli orari.

Io ho alloggiato nella zona sud-est dell’isola e il fenomeno delle maree mi è piaciuto moltissimo. Oltre a costituire una particolarità di queste zone, quando la marea si ritira è possibile fare splendide passeggiate sulle lingue di sabbia che affiorano o lunghi bagni nel mare con una temperatura dell’acqua che arriva tranquillamente a 27 gradi. In questo momento si possono osservare granchietti, paguri e perfino stelle marine. Chiaramente la marea porta con sé, specialmente in alcune zone, uno spostamento di alghe che rimangono sia in acqua che sulla spiaggia. E’ una condizione naturale ma non vale la pena di scoraggiarsi: basta spostarsi di poche centinaia di metri lungo la spiaggia per trovare posti bellissimi in cui fare il bagno!

Fenomeno delle maree a Zanzibar

Lingue di sabbia con la bassa marea a Paje

QUANTO E’ GRANDE ZANZIBAR: le dimensioni non contano

Tra le varie curiosità su Zanzibar ho pensato di inserire anche qualche informazione sulle sue dimensioni dato che è stata una delle prime cose che ho cercato sul web. Parlando solo dell’isola di Zanzibar (Unguja), ti posso dire che:

  • l’isola è lunga circa 85 chilometri e larga 30 chilometri (superficie totale di 1.660 chilometri quadrati)
  • la distanza minima dalla costa continentale della Tanzania è di circa 40 chilometri
  • le distanze da percorrere in auto richiedono più tempo del previsto perché le strade sono poche e frequentate anche da biciclette e motorini. Inoltre, per raggiungere l’aeroporto o il centro storico della città, si trova spesso molto traffico
Villaggio di Zanzibar: cose insolite da vedere e sapere

Un villaggio di Zanzibar lungo la strada per l’aeroporto


DOMINAZIONI E COLONIE A ZANZIBAR: storia in breve

Se volessimo partire dall’arrivo di Vasco de Gama in Africa orientale (1499), la popolazione swahili di Zanzibar è stata prima di tutto sotto il dominio portoghese che si insediò però prevalentemente dal punto di vista commerciale.
E’ solo verso la fine del Seicento che il Sultanato dell’Oman conquistò queste terre dando forte impulso alla coltivazione di spezie ed al triste commercio degli schiavi.

Gli inglesi arrivarono solamente nel 1887 e lasciarono il governo nelle mani dei sultani omaniti, imponendo “solamente” un proprio consigliere a corte. Il Regno Unito concesse infine l’indipendenza a Zanzibar nel 1963.

Curiosità e cose particolari da vedere a Zanzibar

Edifici tradizionali di Stone Town con influenze arabe e indiane

CHE LINGUA PARLANO A ZANZIBAR?

La lingua ufficiale di Zanzibar, oltre all’inglese, è lo swahili (o kiswahili). Questa lingua ha un’ampia diffusione in questa zona dell’Africa e viene parlata anche in Kenya, Rwanda, Uganda, Congo, Malawi, Mozambico e Somalia.
All’arrivo in hotel o chiacchierando con i beach boys ti verranno sicuramente insegnate alcune facili parole che si pronunciano così come vengono scritte:

  • jambo (ciao)
  • asante sana (grazie mille)
  • rafiki (amico)
  • hakuna matata (non ci sono problemi/ senza pensieri)
  • pole pole (piano piano)
Chi sono i beach boys di Zanzibar e cosa vendono

Beach boy sulla spiaggia di Paje

QUANDO ARRIVO’ IL TURISMO A ZANZIBAR?

La storia del turismo a Zanzibar è piuttosto recente. Tutto ebbe inizio a partire dagli anni ’90 del secolo scorso e, da quel momento, il settore turistico ha registrato un fortissimo e rapido incremento.

Grazie alle sue spiagge, i viaggiatori arrivano a Zanzibar prevalentemente per la classica “vacanza mare” anche se spesso effettuano qualche escursione alla scoperta dell’isola e del suo patrimonio storico e naturalistico.

Come è il mare a Zanzibar con la bassa marea

Spiaggia di Paje con la bassa marea

DOVE DORMIRE A ZANZIBAR: 3 hotel da sogno

Zanzibar è una rinomata località turistica per cui hotel e resort non mancano di certo. La parte a nord è quella più storicamente turistica in quanto risente meno delle maree. Nella zona sud-orientale, invece, l’industria turistica si è sviluppata in seguito (anche per via del significativo fenomeno delle maree).

Ecco tre hotel che ti posso consigliare a Zanzibar:

  • Amani Boutique Hotel: ci sono stato personalmente e devo dire che è davvero perfetto. Si tratta di un piccolo hotel di lusso con circa 15 stanze, riservato agli adulti. E’ un posto tranquillo, poco distante dal villaggio di Paje. Ottimo il servizio, buona la cucina e struttura di recente costruzione
  • Atii Garden Bungalows: se preferisci stare al nord (Nungwi), dove le maree sono meno invasive, e non ami gli hotel di grandi dimensioni ti suggerisco questa struttura dall’atmosfera molto tradizionale. Ottimo rapporto qualità/prezzo!
  • Alladin Boutique Beach Hotel and SPA Zanzibar: situato a nord-est di Zanzibar (Matemwe), questo hotel si trova direttamente sulla spiaggia e propone un buon compromesso tra intimità e struttura di alto livello (senza spendere troppo!)
Hotel di Paje in cui dormire a Zanzibar

Dove dormire a Zanzibar: Amani Boutique Hotel

LA PARENTESI DI MISTER G: le spezie di Zanzibar

Zanzibar è conosciuta anche come l’isola delle spezie. Storicamente, infatti, qui venivano coltivate e commercializzate numerose spezie come i chiodi di garofano (la principale), il pepe, la cannella, il cardamomo, la noce moscata, la citronella ed il jackfruit.
Le spezie arrivarono a Zanzibar a partire dall’VIII secolo quando sull’isola sbarcarono i mercanti persiani e poi quelli arabi. Essi portarono nuove piante dall’India e dal Sud-est asiatico e ne incentivarono la coltivazione.

Le spezie insaporiscono i piatti tradizionali e potrai scoprirle anche durante il tour in una spice farm, una delle piantagioni di spezie aperte ai visitatori (anche se l’esperienza è spesso un po’ troppo turistica).

Curiosità sulle spezie di Zanzibar

Una bancarella di spezie e souvenir a Stone Town


Share: